Sei in: - Home - Amministrazione - Comunicazioni - Laboratorio Comune Alta Valle del Sacco. Resoconto incontro venerdì 11 luglio 2014 presso il Comune di Olevano Romano
Venerdì 11 luglio 2014, presso la sala consiliare del Comune di Olevano Romano, l’Associazione Laboratorio Comune Alta Valle del Sacco ha organizzato un incontro di promozione sociale per contrastare ogni iniziativa di localizzare sul nostro territorio di impianti industriali di trattamento e recupero di rifiuti e per proiettarci, viceversa, nell’idea di una sua concreta valorizzazione.
2 i punti di attenzione all’ordine del giorno:
Del TAVOLO dei SINDACI fanno parte le Amministrazioni Comunali di Anagni, Acuto, Serrone, Paliano, Piglio, Fiuggi, Olevano Romano, Segni, Montelanico, Gorga, Carpineto Romano, Gavignano e Valmontone che, ormai da tempo, hanno aperto un confronto qualificato, serrato e trasparente sui temi ambientali che affliggono la Valle del Sacco, con particolare attenzione all’impiantistica dei rifiuti.
E’ la prima volta che tanti Sindaci, di Provincie anche diverse quali quelle di Frosinone e di Roma, si trovano concordi nell’affrontare i grandi problemi della Valle del Sacco.
Dal giro di interventi, oltre alle preoccupazioni per lo stato di salute del territorio, è emersa la volontà unanime di promuovere un coordinamento permanente dei Sindaci (ulteriore incontro il 16 luglio ad Anagni) e di mettere a punto una strategia comune per il contrasto effettivo di altre scellerate azioni che porterebbero l’intera area allo stato di un enorme contenitore di rifiuti e di sostanze tossiche decretandone sia la morte ecologica che quella civile.
Il dibattito intorno alla questione ambientale è sentito da tutti i cittadini. “E’ tempo di muoverci e far sentire la nostra voce” è il monito che è riecheggiato durante i lavori.
Il punto successivo è stato illustrato dal Comitato LIP Valle del Sacco che ha portato all’attenzione dei presenti la proposta di Legge Regionale di Iniziativa Popolare per il risanamento ed il rilancio della Valle che contiene un Piano Strategico basato su una visione complessiva dell’intero contesto territoriale.
Secondo il Comitato LIP Valle del Sacco saremo in grado di risanare il territorio e rilanciarlo solo attuando un modello d’intervento, diverso da quelli passati, che traguardi più aspetti e che può essere mutuato dalle esperienze europee per il recupero e rilancio dei comprensori inquinati e degradati di Pas de Calais, della Ruhr, di Bilbao, di Birmingham, di Valencia, laddove alla tutela dell’ambiente è stata affiancata l’attivazione di un nuovo modello di sviluppo economico e sociale basato sui principi di sostenibilità ambientale sanciti dall’Unione Europea e finanziato dai fondi europei SIE.
Un modello di sviluppo che prevede non solo la bonifica ed il risanamento ambientale, ma interventi per il rilancio economico e sociale del territorio, votati alla sostenibilità, al recupero delle vocazioni, prerogative ed eccellenze autoctone, alla spinta verso un rinnovamento culturale e formativo in grado di sostenere, guidare e consolidare detto modello di sviluppo.
Il Piano Strategico, sistemico ed integrato, ricade sul territorio di oltre sessanta Comuni del comprensorio Valle del Sacco.
Il finanziamento della Legge e degli interventi ed iniziative contenute nella stessa è basato principalmente sull’utilizzo fondi Por-Fers e dei fondi degli altri programmi UE (fondi diretti), secondo la griglia, lo schema e le indicazioni stabilite in sede UE con i regolamenti emessi dagli organi comunitari, in particolare il Reg. 1303/2013 che intuisce le cosidette “strategie di sviluppo locale partecipativo” (Community Led Local Development – CLLD).
E le risorse ci sono: la Regione Lazio è seduta su una montagna di denaro, i fondi UE, pari alla somma di 3,5 miliardi di euro, ed è in corso la programmazione del Por-Fers 2014-2020. Inoltre, ci sono i fondi diretti dei programmi UE (Cosme, Horizon, ecc.).
Finora la risposta data alla questione Valle del Sacco da parte delle istituzioni nazionali e dagli enti locali (Regione, Comuni e Province) è stata disorganizzata, frammentata scoordinata, limitata a contesti specifici ed all’emergenza, senza una visione strategica, senza una direzione univoca d’azione, senza una programmazione e pianificazione incisiva, senza strumenti normativi ed amministrativi adeguati.
Perciò, visto che le istituzioni non riescono a proporre una soluzione strategica e concretamente realizzabile, l’iniziativa non può che ripartire dai cittadini.
Sono loro ad elaborare il testo della Legge (condivisione e partecipazione sono le nostre parole d’ordine), a riempirlo di idee e soluzioni, di interventi ed indicazioni e di tutto quanto necessario affinché lo strumento normativo sia cogente ed efficace.
Sono loro a proporre l’idea per il futuro della Valle del Sacco nella quale vivono ed a presentarla direttamente al Consiglio Regionale che avrà la responsabilità della scelta.
Presto tutti saremo mobilitati per raccogliere le firme necessarie per depositare presso la Regione Lazio il testo della proposta di Legge Regionale (almeno 10.000 cittadini della Regione Lazio).
Una volta completata la raccolta delle firme e del deposito delle stesse, il Consiglio Regionale dovrà riunirsi e discutere la proposta di Legge entro sei mesi per approvarla o respingerla.
Nel link http://www.ksport.info/movies/7d4qi7lFakw.play è possibile visualizzare il video di una precedente presentazione del progetto.